Calamari Gratinati: la SEO moderna è passata anche da qui

Una volta ho ascoltato una storia “SEO” davvero interessante, che mi trova pienamente d’accordo e che mi fa riflettere sul futuro della SEO e della SEO Copywriting… e adesso, non posso far altro che raccontarvela!

Ok, iniziamo subito!

C’era una volta un calamaro gratinato…

scherzo!

calamaro gratinato

Procediamo con ordine. La storia, o meglio l’episodio che mi rimase così tanto impresso e che vi racconterò ha come protagonista un ragazzo, che postava un intervento molto intellingente all’interno di uno degli ormai banalissimi Gruppi SEO che ci sono su Facebook…. (oggi voglio dirvela tutta eh…, no comuque ce ne sono alcuni che seguo anch’io e che sono ottimi, tra cui questo dal quale ho ricavato questa storia!).

Ok, questo ragazzo mi ha colpito molto perché raccontava, che mentre era ai fornelli alle prese con dei “calamari gratinati” ecco che gli veniva in mente di guardare la ricetta su internet e anziché trovare in un formato “umano” all’occhio del lettore la ricetta dei calamari gratinati e se mai qualche annotazione in più… si ritrovava dinnanzi (vi giuro, ad articoli posizionati nelle prime, anzi primissime posizioni di Google!) a contenuti inerenti le ricette dei calamari gratinati ma sviscerati come delle vere e proprie “bibbie” sulle origini del Calamaro.

calamari gratinati

Chi raccontava in 1700 parole dove il Calamaro era nato e dove aveva vissuto, chi invece si ergeva come sedicente biografo del Calamaro Gratinato, insomma… per arrivare al dunque, dunque alle 6/7 righe di ingredienti della ricetta di come fare i calamari gratinati ecco che bisognava scorrere con il proprio smartphone per una decina di minuti tra immagini, link e bottoni di tutti i tipi messi qui e là… e peggio ancora mentre tutto era sul fuoco!

Ecco,

questa SEO non esiste più! FATEVENE UNA RAGIONE!

E che c’entra la SEO con sta storia dei calamari? C’entra che Google si rende conto – tramite i nostri dati di navigazione e non solo  e riesce a capire molte cose – che così non può più andare… infatti se ci fate caso le SERP di cucina, salute, benessere e finanza sono state falcidiate da tutti quei siti che per esprimere un certo tipo di concetto (una semplice ricetta!!) usavano tanti paroloni quanto un’enciclopedia…

facendoci notare ancora una volta che Google, prima che la keyword in sé e per sé, guarda l’intento di ricerca che vi è dietro..ma secondo voi, obiettivamente “uno può stare ai fornelli rischiando di bruciare tutto” perché sul momento, con il suo smartphone non trova un contenuto veloce, agile, ben fatto e su misura su come cucinare i calamari gratinati?

Nel senso, Google oggi percepisce che la gente ai fornelli ne ha piene le scatole di tutto quel delirio di contenuti che un tempo infarcivano più che i piatti degli utenti i post di blogger  “malati di affiliazione”… ok i contenuti magari erano ben ma scritti ma tanto strabordanti da essere alla fine quasi spammosi.

Per fortuna, dal 2018 non e più così, Google ha punito (non in tutti i casi ma il più delle volte) tutte queste forme patetiche di vanità da SEO Copywrter incallito…

Vi ho raccontato questa storia – ho pure realizzato un video qui sotto in merito a ciò – proprio perché ci tengo che capiate che costruire un testo SEO non è bombardare il testo di “ricerche correlate”, significa infatti costruirlo contestuale alla domanda di mercato a cui ci si rivolge, e questa domanda di mercato, badate bene è figlia di un contesto dove anche una ricerca fatta da mobile può fare la differenza in rapporto ad un concetto che invece “si cerca meglio” e si gusta meglio da pc…

Che dire, speriamo che questi calamari vi siano piaciuti, e ovviamente non posso che augurare il meglio ai vostri siti e ai vostri blog dandovi appuntamente per la prossima settimana sempre iper connnesi con il “tempio della Scrittura per il Web in ottica SEO in Italia” (esagerato!).

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